Il settimo velo by Juan Manuel de Prada

Il settimo velo by Juan Manuel de Prada

autore:Juan Manuel de Prada [Prada, Juan Manuel de]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788850220830
editore: TEA
pubblicato: 2010-11-14T23:00:00+00:00


Il processo fu celebrato a porte chiuse, perché affrontava argomenti che potevano compromettere la sicurezza nazionale. Non si permise l'accesso alla stampa; il numero dei testimoni fu ridotto all'osso; e, in generale, l'udienza si svolse come si era svolta in precedenza la lettura del sommario degli atti istruttori, in un clima di conciliabolo che evitò qualsiasi fuga di notizie e alleggerì - in mancanza di imputazioni specifiche - i capi d'accusa contro Jules.

L'assassinio di un nazista (e neanche di un nazista famoso, ma di un nazista mezza tacca) non interessava molto a nessuno, se non per le sue eventuali ripercussioni sui legami ancora deboli che le autorità franchiste si sforzavano di instaurare con le potenze alleate, in ogni caso più interessate alla lotta contro il colosso comunista che alla persecuzione di criminali di guerra da quattro soldi.

Inoltre, nel caso di Jules (la cui identità era stata stabilita dopo non poche indagini e ricerche), si aggiungeva una circostanza che la Sezione informativa dell'Alto Stato maggiore a cui era assegnato il colonnello Burguera utilizzò a suo favore: la vittima Hans Dobler, che come ufficiale della Gestapo di Parigi aveva soffocato nel sangue qualsiasi iniziativa contro gli occupanti, molto probabilmente aveva sottoposto l'accusato a torture. Ciò permetteva di affermare che Jules aveva agito spinto da un terrore invincibile, che gli offuscava la coscienza. In più, essendo stato l'accusato un eroico e insigne combattente della Resistenza francese, non conveniva neppure - come recitava il documento inviato al tribunale dall'Alto Stato maggiore - inimicarsi la nazione vicina, che fra tutte le potenze vincitrici guardava con più dichiarata diffidenza, e persino franca ostilità, al faticoso e ancora incipiente processo di riabilitazione iniziato dalla diplomazia spagnola nei confronti degli organismi internazionali. Alla fin fine il rapporto dell'Alto Stato maggiore, che in origine sembrava incolparlo, si trasformò in un allegato a favore di Jules. All'udienza si presentò persino il colonnello Burguera e la sua testimonianza si concluse con un'accalorata richiesta di clemenza presso il giudice.

Forse tale richiesta non era altro che l'espressione tardiva di un rimorso di coscienza. Dopo una permanenza di qualche giorno nelle celle della Questura di polizia di via Layetana, in cui era stato sottoposto a interrogatori estenuanti quanto improduttivi, Jules era stato trasferito nel Carcere modello, dove era rimasto per mesi chiuso in una cella d'isolamento, allo scopo di evitare che i detenuti venissero a conoscenza anche del più insignificante dettaglio sul suo caso. Quei mesi di reclusione, senza contatti con il mondo esterno, avevano aggravato ulteriormente le sue condizioni di salute mentale, come fu chiaro il giorno dell'udienza. Dichiarazioni incoerenti, soliloqui dispersivi che si perdevano in una spirale di delirio, repentini accessi di astrazione e mutismo completavano il repertorio che offrì sul banco degli accusati. Il tribunale che lo giudicava, alla vista del suo stato penoso, sospese l'udienza e ordinò una perizia psichiatrica, per stabilire se al momento del delitto l'imputato soffrisse di una malattia in grado di alterarne volontà.

La diagnosi degli psichiatri ammise all'unanimità una simile evenienza: Jules soffriva di una psicosi paranoide degenerativa che esigeva un trattamento terapeutico.



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